Dorme Valsinni.
Il silenzio della notte è interrotto
dal canto di un gallo
e
dall'abbaiare triste di un cane alla luna.
Nei vicoli,
stretti e scoscesi,
aleggia
il fantasma della Poetessa Isabella,
basta acuire l'udito,
ed ecco nel bisbigliare
della brezza che scorre nei vicoli,
i versi della poetessa infelice.
Son donna, e contra de le donne dico
che tu, Fortuna, avendo il nome nostro,
ogni ben nato cor hai per nemico.
E spesso grido col mio rozo inchiostro
che chi vuole esser tuo piú caro amico
sia degli uomini orrendo e raro mostro.
le liriche in versi,
di una fanciulla
offertasi in olocausto
sull'altare
dell'amore perduto e della poesia,
con Erato, compagna fedele.
Prigioniera,
di chi amare non sa cosa è,
il cui furore cieco spense la sua voce.
In questa terra arsa e brulla,
strada di mezzo
tra regioni lontane,
tra mare e monti,
ISABELLA
(il suo fantasma peregrino)
ogni notte passeggia
nei vichi di Valsinni
con l'attesa struggente
di un nuovo rinascimento
per la sua terra
per la sua gente.
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