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giovedì 27 agosto 2020

Diario di viaggio : San Giorgio Lucano



San Giorgio Lucano, è un antico paese della Basilicata fondato dagli albanesi in fuga o cacciati dai turchi mussulmani  in Albania, e poi questi sono stati cacciati a loro volta dal paese prendendo cosi il nome di Lucano.

Come per molti paesi della Lucania il santo protettore di San Giorgio è san Rocco, anche se il santo francese non è mai arrivato in questa zona d'Italia, eppure il suo culto è diffusissimo in questi paesi del sud Italia.


Viva il santo
Viva San Rocco

Arriviamo (io e mia moglie) a San Giorgio nella tarda mattinata e troviamo l'accesso al centro del comune chiuso, con due transenne di ferro.
Domandiamo a vari paesani se possiamo accedere oltre le transenne, chi dice "si", chi dice "no", poi mostro il mio permesso disabili (per approfittare della mia disabilità) a questo punto tutti  mi dicono: "Vai, vai".
Percorro per un tratto il corso deserto, quando a meta vedo sulla mia destra una piazza deserta e una sola auto nera parcheggiata, entro nella piazza e noto gente sul perimetro di essa al riparo nell'ombra di piccoli alberi o  dei cornicioni delle case.

Parcheggio a fianco alla macchina nera, mentre sto per scendere ecco avvicinarsi  un signore con indossò una maglietta arancio dove è scritto in bella evidenza: "Protezione civile"

Il signore si avvicina e gentilmente mi dice: "Lei non può parcheggiare qui" ed io, gli mostro il mio permesso degli invalidi e gli dico: "Sono un disabile, dove posso parcheggiare?"
Il signore mi dice: "Non saprei!"
Ed io: "se c'era un vigile all'ingresso del paese avrei chiesto a lui il permesso d'accesso e un posto dove parcheggiare, ma all'ingresso dove ci sono le transenne non c'è nessuno."
Il gentile signore mi dice: "Non abbiamo vigili in questo paese"
"Non avete vigili qui a San Giorgio?" esclamo io sorpreso.
"Eh già! l'ultimo è andato in pensione e non abbiamo fatto in tempo a fare il concorso per uno nuovo."


Un paese senza polizia urbana.
Un danno erariale incredibile.
Tutta l'amministrazione di competenza alla polizia urbana è ferma.
Niente multe, niente controlli, nessuno permesso... un paese immobile.

Viva il Santo
Viva San Rocco.

"Senta" mi dice l'uomo della protezione civile "parcheggi lì nell'angolo, che non da fastidio, tra un po' esce la statua del santo che sarà portato in processione alla Chiesa Madre al centro del paese vecchio."
Parcheggio l'auto.
In chiesa non si può entrare, tutti i posti disponibili (pochi causa covid) sono occupati e i fedeli  che non sono potuti entrare sono dispersi ai bordi della piazza in attesa dell'uscita del santo.
Chiedo informazioni all'uomo della protezione civile, il quale mi spiega che da lì a poco, finita la celebrazione eucaristica in corso, il Santo (la sua statua) uscirà dalla Chiesa e sarà portato con un piccola processione senza fedeli, alla chiesa madre posta al centro del paese vecchio, quindi la gente in attesa sulla piazza aspetta l'uscita del santo, e poi mi spiega il persoso che dovrebbe fare da li a poco.
Io e Nadia decidiamo di non aspettare sulla piazza l'uscita del santo ma di andare alla chiesa madre ed aspettare lì il santo, così nel frattempo visitiamo il paese.

Viva il Santo
Vita San Rocco

Saliamo per le vie del paese alla piazza della chiesa madre.
Ci sediamo su un muretto ed  attendiamo con pazienza.
Ci hanno raccontato la dinamica della festa, in mattinata grande celebrazione eucaristica nella chiesa in basso poi solennemente la statua del santo, in processione, viene portata alla chiesa madre. qui il santo viene posto in attesa.
Nel tardo pomeriggio altra celebrazione solenne con la presenza del vescovo e poi il santo sempre con solenne processione viene ricondotto alla Chiesa in basso.
Siamo seduti in attesa.

Si sentono dei "botti" , come quelli che si odono nelle notti di Capodanno, botti causati dalle bombe carta.
Un uomo affacciato ad un balcone ci dice: "sta uscendo il santo dalla Chiesa"
Domando: "scusi, quando impiega ad arrivare qui da noi?"
"Poco" ci risponde il signore al balcone.
Si sentono altri botti, sono i saluti del popolo al santo che esce sulla piazza.
Giungono da lontano le note note di una canzone da noi conosciuta ed iniziamo a canticchiarla: "E quando in ciel dei santi tuoi la grande schiera arriverà o Signor come vorrei che ci fosse un posto per me."
Sono le note di una piccola banda musicale che fa parte del corteo della processione.

Viva il santo
Viva San Rocco


La musica è sempre più forte, è sempre più vicina.
Ci sono cinque strade che confluiscono nella piazza, domandiamo al signore al balcone: "Da dive arriva la processione?"
"Di solito arriva da questa" indicandoci una via.
Invece ecco arrivare da un altra via le note della banda e la voce di un sacerdote che invita a pregare i fedeli affacciati alle finestre delle loro case, in considerazione che con il COVID non si può partecipare alle processioni.
Arriva trafelata da un'altra via una signora con delle grandi chiavi ben in evidenza tra le mani. Arriva ed apre un portone laterale della chiesa, ci appare subito che è l'incaricata ad aprire il portone della chiesa. 
ecco aprirsi il portone della chiesa ad apparire la donna, la si vede spalancare il portone inferiore e poi cerca di allungarsi verso la parte superiore del portone.
Dopo vari tentativi di arrivare al chiavistello che chiude la parte superiore del portone della chiesa, la donna scompare all'interno per tornare con una sedia, vi sale sopra, tenta di spostare il chiavistello... ma tutto inutile... non si  muove.

Cresce la musica, la processione è sempre più vicina.
Il santo è sempre più vicino.

La signora allora corre verso un uomo abbastanza alto, dovrebbe essere uno che conosce bene se senza tante cerimonie lo prende per la mano e lo strattona verso il portone.
L'uomo è abbastanza alto, sale sulla sedia e arriva benissimo al chiavistello e tenta di farlo scorrere... nulla... poi ecco dal nulla spuntare un martello nelle mani dell'uomo... due colpi secchi e il chiavistello scorre via... mentre ecco spuntare il primo figurante che accompagna il santo nella sua passeggiata verso la chiesa madre.

Viva il santo
Viva San Rocco

Alla spicciolata arrivano alcune decine di persone che si spargono lungo il perimetro della piazza.
Ecco arrivare il Santo, viva san Rocco.


Arrivano sulla piazza tre donne vestite di nero e tengono sul capo delle composizioni curiose fatte con le spighe di grano e poi ci sono due donne che portano una scatola in legno e vetro dove i paesani mettono le loro offerte in denaro per il santo.
ecco comparire sulla piazza un giovane prete con i paramenti sacri e sul capo una classica berretta da prete nera con sopra un pon pon, anch'esso nero. 
Sembra un prete uscito da libro di Guerreschi, quel prete con la sua berretta ricorda Don Camillo.
Ecco arrivare il santo su un baldacchino decorato con fiori e nastri, portato in spalle dai facchini di turno e chiude la la piccola processione un piccola banda musicale composta da solo 5 elementi o orchestrali

Viva il Santo
Viva San Rocco

Il giovane sacerdote ringrazia i presenti nella piazza per essere presenti alla passeggiata del santo e da loro appuntamento per le cinque del pomeriggio quando alla presenza del vescovo ci sarà una nuova celebrazione e poi il santo sarà riportato alla chiesa in basso del paese.
Poi il giovane sacerdote benedice tutti i presenti.

I portantini portano il santo all'interno della Chiesa, viene sistemato su un baldacchino preparato per l'occasione.
Escono tutti e richiudono il grande portone.
La piccola folla si disperde per le vie del paese.
la banda torna mestamente e stanca alla propria sede, o forse in qualche ristorante per un bel piatto di pasta al sugo di mollica.

La piazza è vuota,


Viva il santo
Viva San Rocco

Riprendiamo il nostro cammino e torniamo alla nostra auto parcheggiata nella piazza all'ingresso del paese.
è ora di pranzo
abbiamo un certo languirino allo stomaco, si parte alle ricerca di un ristorante....

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