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martedì 24 settembre 2019

Sfida alle stelle?


Invitato da  amici, sono andato al convegno dei Fratelli d’Italia, il famoso convegno Atrju


Si respirava l’aria tipica di un convegno di portata nazionale, voci con accenti e dialetti di tutta Italia, baci e abbracci, strette di mani, accordi e baci, disaccordi e freddi saluti.
Il luogo scelto è veramente affascinante: L’isola Tiberina, uno dei luoghi più suggestivo di Roma.

Mi colpisce il tema scelto: Sfida alle stelle.
È chiaro il riferimento, sfidare i 5 stelle ma su che livello?

Una sfida improbabile.
È chiaro che l’antagonista politico individuato non è più la sinistra italiana, ma il poliedrico centro dei 5 stelle, il movimento multiforme, variegato, internamente composito, versatile e camaleontico.
Dove sfidarlo sulle idee.. esso le contiene tutte e le rigetta nello stesso momento.
Il movimento è l’essenza pura del società liquida… come acqua si adatta alla forma solida che lo contiene, senza avere una forma sua… oggi il movimento porta avanti le sue idee, per poi sconfessarle alle prime luci del giorno dopo.
È difficile confrontarsi con un movimento che ti scippa le idee nello stesso momento che che tu cerchi di proporle per un dibattito politico.
Le sue idee o programmo sono una ratatouille di idee di destra e sinistra, condite da intuizioni di personaggi più o meno accreditati o credibili.
Sfidarli sul piano delle idee si rischia di rimanere con un pugno di mosche tra le mani.

Sfidare i leader del Movimento?
Ma chi?

Il Grillo?
Sarebbe interessante capire prima qual è il suo ruolo, si dice garante…ma di cosa? Alla fine sembra essere una specie di Re Salamone chiamato in causa a dare sentenze nei contenziosi interni, al fine di dire chi ha ragione e chi ha torto.
Ogni tanto sentenzia su fatti o misfatti della politica italiana, tacendo colpevolmente sui danni dei 5 stelle..  ma di fatto non è l’uomo con il quale si può intavolare un dialogo di confronto… in fatto sono anni che rifiuta ogni confronto,  e suoi interventi sono solo monologhi bacchettoni,

Casaleggio?
Si dovrebbe capire il ruolo di questo imprenditore privato, che sembra non avere nessuno ruolo, ma poi di fatto e decisivo su molti aspetti del movimento… questo cardinale Mazarino, che muove i fili dietro le quinte ma che non ha un ruolo politico pubblico.

Di Maio?
Il camaleonte, colui che sta modellando il movimento a sua immagine a suo piacimento. L’uomo modellabile dalla bella immagine da figlio di papà, che trasforma le idee del movimento adattandole alla necessità politica, colui che fa delle idee popolari il suo punto fermo nella speranza che abbia un forte ritorno elettorale, ossia crocette nell’urna.







Di Battista?

Anche qui è da capire chi è? Cosa fa? Cosa vuole dalla vita? Cosa pensa? E chi gli ha messo il bavaglio.

Fico?
L’anima sinistra del Movimento, sembra un riserva di una squadra in attesa di entrare in campo, un attesa che rischia di bruciarlo di lasciarlo tutta la vita su un panchina…
Mentre in tutte le realtà politiche hai sempre un leader di riferimento, nel movimento no, lo stesso Di Maio che afferma di essere il Capo Politico del movimento, in realtà il suo ruolo è più realizzatore di idee altrui.

Quindi lo scontro con i 5 stelle rischia di essere una Caporetto per Fratelli d’Italia.


Concludendo

Quello che è il vero problema e che dovrebbe essere il vero programma di questo partito nato da una giovane coraggiosa e di rimanere un piccolo partito e non un partito adulto.
La vera sfida è quella di saper
·         Avviare una politica d’inclusione ossia includere altre realtà del centro destra,
·         Avere il coraggio di dare al partito una chiara linea ideologica e politica, prendendo le distanze da altri leader senza rincorrerli in battaglie ideologiche
·         organizzare il partito dandogli una anima democratica attraverso una struttura che dia spazio al dibattito interno alla scelta meritocratica dei quadri dirigenti
·         incatenarsi o incardinarsi al territorio, creando delle sezioni territoriali forti che dovranno diventare
il nocciolo duro del partito.

Bisogna crescere oltre il 3-4% nazionale se si vuole avere voce in Italia e in Europa..

La sfida alle stelle… potrebbe diventare una caduta nelle stalle

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