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domenica 3 giugno 2018

Ultracattolico? dubito..basta essere cristiano


Leggo un commento , anzi una sola parola che mi lascia sgomento ..l’ultra cattolico, ma cosa vuol dire che è più cattolico di altri? Che ha un nuova verità evangelica o biblica che supera  la rivelazione che hanno i comuni  cattolici?
Il cristianesimo ha ben due 2000 anni di vita  il sentiero è ben tracciato.
Non è un tracciato stretto, non un sentiero stretto è una strada larga dove tutti possono starci dentro.
La strada che la Chiesa in questi 2000 anni ha tracciato  è la strada della misericordia, dove il maggior numero di  fedeli possono starci dentro e raggiungere la salvezza, ma senza mai
Modificare
la base, il centro, l’essenza
il fulcro
il credo
la verità rivelata.



Non esiste l’ultra cattolico, esiste il cristiano.
Il cristiano con la sua fede, con i suoi dubbi, con le sue crisi di fede, con le sue certezze, con il suo cammino di  fede ... dove il centro delle cose è Gesù Cristo e la sua morte sulla croce e resurrezione.
La Chiesa nel sua strada che ha tracciato in questi  millenni, ha messo dei paletti ben definiti ai lati.
Paletti che nascono dalla fede in Cirsto Gesù e dall’applicazione della Scrittura, alla luce di quando insegna il Magistero della Chiesa.
Così quando si esce da certi paletti, non si è qualcosa di più o di  meno . semplicemente  non si è…

Così quando un ministro lancia anatemi o programmi di ultracristianesimo ..dubito che siano corretti comportamenti  cristiani.
Penso che noi cristiani dobbiamo fare un passo lungo, lungo di 2000 anni, tornare agli inizi del cristianesimo di quando i pochi cristiani presenti nella società romana non aveva la forza di imporre nessuna legge morale o economica.
Quando  pur essendo una minoranza,non aveva paura di parlare, di denunciare la corruzione e l’immoralità.
Non siamo più una società di maggioranza cristiana, siamo una nazione che ormai ha accettato una pluralità di  confessioni e di governo laico previsto dalla costituzione.
Non possiamo più pretendere l’imposizione della realtà cristiana, ma possiamo chiedere a gran forza che non vengano calpestati i nostri  diritti  e valori di cittadini cristiani.
Dobbiamo a gran voce senza paura di essere tacciati di essere retrogradi, perché in realtà chi sta riportando indietro la società è proprio quel  pensiero laico e ateo, che in fondo è un pensiero politeista,dove le nuove divinità sono il sesso, denaro,  il potere, l’anarchia religiosa,o il IO, dove ognuno è divenuto il dio di se stesso.   
Paradossalmente quello che sembra un progresso di fatto è un pregresso, di fatto non stiamo andando verso un nuovo modello di società, ma stiamo regredendo in un modello di società pre-cristiano.
Così  dobbiamo dire alla politica d’imposizione di valori cristiani .. perché ormai siamo all’interno di una società  post cristiana, dove  il cristianesimo è in forte difficoltà.
Il futuro prossimo, quello che parte da domani  ci deve vedere impegnati in un scontro culturale su cosa è valido moralmente e cosa non lo è. Su quale può essere considerato un valore universale e cose deve essere bocciato come immorale.
Quello scontro che fu nei primi secoli tra il nascente cristianesimo  e  il dominante mondo politeistico - ellenistico.
Per fare questo c’è bisogno di partire da due fondamentali:
-          Passare dal non si fa a non lo faccio
-          Far rinascere le parrocchie come centri di cristianità e di scuole di vita cristiana.

Primo.
Noi  cristiani nel nostro scontro sociale ancora stiamo sulle posizione del “questo non si” volendo imporre all’altro il nostro pensiero dimenticando che loro hanno un latro valore della vita ed hanno un diverso concetto morale .
Il nostro nuovo modo di pensare è : io questo non lo faccio perché credo che sia sbagliato
Questo o quello lo riteniamo sbagliato per i cui frutti di certi modi di pensare o di fare non danno liberazione e gioia all’uomo ma portano alla schiavitù dell’uomo al suo peccato e portano alla morte dell’animo e dello spirito.
Torniamo a quei cristiani di primi secoli che venivano ammirati per il loro stile di vita, per la loro moralità forte e decisa … nel rigettare ciò che è moralmente inaccettabile.

Secondo.
Bisogna dare forza ai cristiani, spiegare e insegnare  il senso dell’essere cristiano.
E questo è compito delle parrocchie che devono trasformarsi  da distributori di sacramenti a luogo di formazione cristiana.
Le parrocchie sono case vuote, maestose case della vanità umana.
La maggior parte della settimana, del giorno le parrocchie sono vuote e chiuse.
Bisogna che esse diventano centri d’incontro di culturali e religiose.
Dal vuoto esistenziali alla ricchezza e pienezza cristiana.
Parrocchie dove privilegiare la preghiera  in tutte le sue forme e non solo in celebrazione eucaristiche feriali algide e frettolose, in rosari striminziti … ma vivere una pienezza di preghiera … ma che diventi anche scuola di vita… aprendo le porte alla formazione permanente su tutti gli ambiti della cultura, dalla politica alla mondo sindacale, dalla cultura filosofica alla medicina.
La chiesa  torni ad essere maestra ed apra le sue aule-parrocchie ai fedeli





Concludendo:   essere cristiani  è bello ..vieni anche tu

   

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