
Il cristianesimo ha ben due 2000 anni di vita il sentiero è ben tracciato.
Non è un tracciato stretto, non un sentiero stretto è una
strada larga dove tutti possono starci dentro.
La strada che la Chiesa in questi 2000 anni ha tracciato è la strada della misericordia, dove il
maggior numero di fedeli possono starci
dentro e raggiungere la salvezza, ma senza mai
Modificare
la base, il centro, l’essenza
il fulcro
il credo
la verità rivelata.
Non esiste l’ultra cattolico, esiste il cristiano.
Il cristiano con la sua fede, con i suoi dubbi, con le sue
crisi di fede, con le sue certezze, con il suo cammino di fede ... dove il centro delle cose è Gesù
Cristo e la sua morte sulla croce e resurrezione.
La Chiesa nel sua strada che ha tracciato in questi millenni, ha messo dei paletti ben definiti
ai lati.
Paletti che nascono dalla fede in Cirsto Gesù e dall’applicazione
della Scrittura, alla luce di quando insegna il Magistero della Chiesa.
Così quando si esce da certi paletti, non si è qualcosa di
più o di meno . semplicemente non si è…
Così quando un ministro lancia anatemi o programmi di
ultracristianesimo ..dubito che siano corretti comportamenti cristiani.
Penso che noi cristiani dobbiamo fare un passo lungo, lungo
di 2000 anni, tornare agli inizi del cristianesimo di quando i pochi cristiani
presenti nella società romana non aveva la forza di imporre nessuna legge morale
o economica.
Quando pur essendo
una minoranza,non aveva paura di parlare, di denunciare la corruzione e l’immoralità.
Non siamo più una società di maggioranza cristiana, siamo
una nazione che ormai ha accettato una pluralità di confessioni e di governo laico previsto dalla
costituzione.
Non possiamo più pretendere l’imposizione della realtà
cristiana, ma possiamo chiedere a gran forza che non vengano calpestati i
nostri diritti e valori di cittadini cristiani.
Dobbiamo a gran voce senza paura di essere tacciati di
essere retrogradi, perché in realtà chi sta riportando indietro la società è
proprio quel pensiero laico e ateo, che
in fondo è un pensiero politeista,dove le nuove divinità sono il sesso,
denaro, il potere, l’anarchia religiosa,o
il IO, dove ognuno è divenuto il dio di se stesso.
Paradossalmente quello che sembra un progresso di fatto è un
pregresso, di fatto non stiamo andando verso un nuovo modello di società, ma
stiamo regredendo in un modello di società pre-cristiano.
Così dobbiamo dire
alla politica d’imposizione di valori cristiani .. perché ormai siamo all’interno
di una società post cristiana, dove il cristianesimo è in forte difficoltà.
Il futuro prossimo, quello che parte da domani ci deve vedere impegnati in un scontro culturale
su cosa è valido moralmente e cosa non lo è. Su quale può essere considerato un
valore universale e cose deve essere bocciato come immorale.
Quello scontro che fu nei primi secoli tra il nascente
cristianesimo e il dominante mondo politeistico - ellenistico.
Per fare questo c’è bisogno di partire da due fondamentali:
-
Passare dal non si fa a non lo faccio
-
Far rinascere le parrocchie come centri di cristianità
e di scuole di vita cristiana.
Primo.
Noi
cristiani nel nostro scontro sociale ancora
stiamo sulle posizione del “questo non si” volendo imporre all’altro il nostro
pensiero dimenticando che loro hanno un latro valore della vita ed hanno un
diverso concetto morale .
Il
nostro nuovo modo di pensare è : io questo non lo faccio perché credo che sia
sbagliato
Questo
o quello lo riteniamo sbagliato per i cui frutti di certi modi di pensare o di
fare non danno liberazione e gioia all’uomo ma portano alla schiavitù dell’uomo
al suo peccato e portano alla morte dell’animo e dello spirito.
Torniamo
a quei cristiani di primi secoli che venivano ammirati per il loro stile di
vita, per la loro moralità forte e decisa … nel rigettare ciò che è moralmente
inaccettabile.
Secondo.
Bisogna
dare forza ai cristiani, spiegare e insegnare il senso dell’essere cristiano.
E
questo è compito delle parrocchie che devono trasformarsi da distributori di sacramenti a luogo di
formazione cristiana.
La
maggior parte della settimana, del giorno le parrocchie sono vuote e chiuse.
Bisogna
che esse diventano centri d’incontro di culturali e religiose.
Dal
vuoto esistenziali alla ricchezza e pienezza cristiana.
Parrocchie
dove privilegiare la preghiera in tutte
le sue forme e non solo in celebrazione eucaristiche feriali algide e frettolose,
in rosari striminziti … ma vivere una pienezza di preghiera … ma che diventi
anche scuola di vita… aprendo le porte alla formazione permanente su tutti gli
ambiti della cultura, dalla politica alla mondo sindacale, dalla cultura
filosofica alla medicina.
La
chiesa torni ad essere maestra ed apra
le sue aule-parrocchie ai fedeli
Concludendo: essere
cristiani è bello ..vieni anche tu
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