Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, non perde occasione di mettersi in
mostra e di conquistare le pagine della cronaca cittadina con iniziative che
possiamo considerare “BAGATELLE”, mentre siamo in attesa di sapere cosa fare
per questa città nei prossimi mesi, oltre che pedonalizzare mezza città…
Ed ecco, che nel giorno del drammatico anniversario dell’undici settembre,
un giorno tragico per la storia dell’umanità,
il giorno del crollo delle Torri Gemelle, che casualmente è anche giorno della memoria dell’assassinio di
Salvador Allende, il sindaco trova importante dare risalto al fatto che Roma
non ha una strada dedicata alla memoria del presidente cileno. È un fatto di una
certa rilevanza, Roma non ha una via dedicata a Salvador Allende. Un fatto
strano. Come mai dopo 40 anni dalla morte e 20 anni di governo di sinistra non
c’è una via dedicata al presiedente cileno?
Come mai la sinistra si è dimenticata di uno dei suoi eroi?
Comunque trovo giusto, bello e corretto, dedicare una via della città
alla memoria di un uomo che è morto lottando per la libertà, ucciso dall’esercito
cileno, guidato da Pinochet, impegnato in un golpe reazionario, del quale
sappiamo con certezza che l’ispiratrice fu la CIA, statunitense.
Un uomo eletto democraticamente dal popolo, vittima di un colpo di stato
di matrice militare e fascista.
Io non mi limiterei ad mettere una semplice tabella ad indicare la
via, con il nome della grande presidente socialista, metterei anche una bella
targa in stile romano, ossia in marmo o travertino scritta con i caratteristici
caratteri romani, in cui scriverei la storia di questo uomo straordinario. La
data di nascita, i dati salienti della sua vita e il motivo della sua morte. Perché
per ricordare un grande uomo, non basta mettere una tabella con il nome e il
cognome e dati di nascita e morte, ma dobbiamo ricordare a chi passa e legge chi è stato e come la sua luce ha illuminato
la nostra umanità.
Ma, dobbiamo però ricordare anche altri uomini che hanno dato un senso
alla loro vita, lottando contro le ingiustizie, per la libertà, contro la
barbarie e le violenze e le oppressioni di poteri dittatoriali.
Roma, in questi non si è dimenticata solo di Allende, ma anche di Imre
Nagy, leader degli ungheresi, Alexander Svoboda, rifomista cecoslovacco tutte e
due hanno lottato contro la dittatura dell’imperialismo comunista. La loro
lotta, i loro sacrifici sono stati meno importanti ? Hanno avuto meno valore di
quello di Allende?
Io non credo. Ogni azione compiuta per la giustizia e per la libertà
ha lo stesso peso, lo stesso valore.
Roma, non si deve limitare a dare lustro ad uomini che sono stati da
una parte o dall’altra della barricata, Roma, città eterna, città millenaria, città
al centro della storia dell’occidente, città cuore del cristianesimo e capitale
del cattolicesimo, si deve innalzare a città
di pace.
Roma si deve rialzare al suo ruolo di farò per l’umanità a capitale
morale, spirituale e intellettuale dell’Italia. intera. I suoi amministratori
devo sentire il peso e la responsabilità che la storia gli dato in eredità.
Quindi deve dare lustro a tutti coloro che hanno e lottato contro le ingiustizie, le oppressioni
e per la libertà dei popoli, senza guardare a quale colore politico
appartenesse.
Nagy, Svoboda, Allende, anche se avevano idee politiche diverse avevano
in comune il desiderio di libertà e di giustizia per il loro popolo.
Roma deve divenire in futuro luogo di incontro e di pace.
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