Elia sul monte Oreb
Abbiamo parlato fino adesso, in questo nostro cammino dell’ascolto e accennato all’ esigenza del silenzio.
La prima lettura di oggi ci riposta sul monte Oreb, dove siamo stati all’inizio di questo cammino.
Il monte Oreb è un monte famoso.
Mi sono chiesto dove si trovasse, in quale zona del deserto del Neghev fosse e scopro che è un monte famosissimo, non è altro che il Monte Sinai o Monte di Mosè.
Sono passati diversi secoli da quando Mose sali sul monte Sinai o Oreb ed incontro Dio.
Anche Elia si recò sul monte spinto da un angelo, e cammino per quaranta giorni e quaranta notti nutrendosi del cibo che gli ha portato un angelo.
Qui abbiamo un chiaro riferimento al popolo d’Israele e il suo cammino nel deserto, dove fu nutrito dalla benevolenza di Dio che gli donò la manna e le quaglie, ma anche al Diluvio universale quando piovve per quaranta giorni e quaranta notti.
Questo quaranta indica un tempo di rinnovamento, di purificazione, il tempo che precede il nuovo tempo, una nuova era…
Giunto sul monte Oreb entrò in un caverna, come fece Mose, quando incontro Dio, quando l’Altissimo gli mise una mano sul volto per nascondere il suo passaggio, perché questo Monte è il monte di Dio, il luogo della sua manifestazione.
Elia si nascose in una caverna e Dio lo chiamo a se, senti l ‘invito ad uscire per incontrarlo... sappiamo che ci fu un terremoto, ci fu un fuoco, ci fu un po' di tutto.. ma Dio non c’era in tutto quello.
Poi si alzò una brezza leggera… Dio era nella brezza.
Qualcuno traduce il testo originale in “ci fu un mormorio di vento”
Un sussurro di vento.
Dio si incontra nel silenzio
Nel silenzio s’ incontra Dio.
Nel silenzio ci parla.
Per ascoltare Dio abbiamo bisogno del silenzio.
Fare silenzio in noi.
Il Silenzio è fede:
quando taci perché è Lui che agisce
quando rinunci alle voci del mondo
per stare alla sua presenza
quando non cerchi comprensione
perché ti basta essere capito e usato da Lui
(San Giovanni della Croce)
Il fare silenzio in noi non è una cosa facile, ma non è impossibile.
Questione di pratica, di esercizio, di impegno, di costanza, ma è una cosa necessaria per l’ascolto.
Il luogo privilegiato di questo silenzio... è la preghiera personale.
La preghiera di fatto è un dialogo tra noi e Dio.
La preghiera è un dire e un ascoltare.
Ma mentre noi parliamo ad alta voce e a volte urliamo anche verso Dio il nostro dolore, il nostro disagio, perché pensiamo che lui è sordo, Dio parla sempre in un “mormorio di un vento leggero”.
Anche ascoltare il silenzio è una forma di dialogo.
La preghiera personale è un incontro cuore a cuore con Gesù.
La preghiera personale è il luogo dell’incontro privato.
Ma preghiera personale deve diventare: la preghiera dell’ascolto, perché l’incontro diventi luogo di grazia.
Tutti i santi vivono di questo: di una preghiera intima, personale, segreta... piena d’amore.
Tutti i santi hanno vissuto e vivono dell’incontro nel silenzio, dell’ascolto.
Una proposta di preghiera personale
Non c’è una formula precisa di fare silenzio, se leggete diversi trattati sul silenzio ognuno ha la sua formula.
Una cosa è comune a tutti , non c’è silenzio se non ci si mette alla presenza di Dio,
alla presenza di Gesù.
Ma il SIGNORE è nel suo tempio santo;
tutta la terra faccia silenzio in sua presenza![1]
Quando noi ci mettiamo alla presenza di Dio, quando iniziamo la nostra preghiera ecco che possiamo o dobbiamo entrare nel silenzio, nel silenzio di Dio.
La preghiera personale, la nostra preghiera intima ci porta all’interno di questo silenzio, quando noi tacciamo, quando facciamo tacere le voci che ci sono dentro di noi.
Io vi posso consigliare un modo per vivere la preghiera, se già non lo fate.
Se potete in casa createvi un angolo della preghiera... non un altarino pieno di cose…
Un angolo dove mettere solo tre cose: un’icona, una bibbia e una candela niente di più.
Un’ icona che vi aiuta a rendere visibile Gesù
Una bibbia che vi ricorda l’importanza dell’ascolto
Una candela da accedere quando pregate, che vi ricordi che la Luce di Dio è entrata nella nostra vita.
E poi stare in silenzio.
Dopo che vi siete messi davanti ad icona e avete fatto calare le voci dentro di voi, leggere un passo e nel silenzio della nostra stanza meditare sulle parole che abbiamo letto.
Questo è Ascoltare.
Leggere e rileggere e rileggere ancora quel passo quasi fino a imparalo a memoria e poi meditare quel passo, pensando a cosa vi dice, quale sentimento vi suscita ecc ecc
Un Tempo per Dio
Abbiamo bisogno di trovare nella nostra vita : Il tempo di Dio, il tempo di stare con Gesù… e per noi è il tempo della preghiera.
L’ascolto ha bisogno del tempo.
Dobbiamo dedicare del tempo all’ascolto.
Ci dobbiamo fermare per ascoltare.
Dobbiamo educarci alla preghiera personale.
Molti sacerdoti, evangelizzatori parlano molto di molte cose, anche di pregare molto usando formule o altro…
Ma pochi perdono tempo a parlare della preghiera personale, della preghiera dell’ascolto.
Della necessità di dare un tempo della nostra vita alla preghiera personale.
Dobbiamo imparare a pregare ascoltando nel silenzio della nostra stanza e del nostro cuore.
Ascoltare per diventare discepoli inviati.
Lo scopo della “preghiera personale dell'ascolto” e farci diventare discepoli.
Gesù si trova nei pressi del luogo dove Giovanni Battista sta battezzando quando questi lo vede dice, rivolgendosi ai presenti: Ecco l'agnello di Dio.
Gesù prende la strada per tornare a casa quando nota che due persone lo stanno seguendo, si gira e domanda loro: Che cosa cercate?
Loro rispondono: Maestro dove abiti?
Gesù gli dirà: Venite e credete
La preghiera dell'ascolto è la preghiera del discepolo che ascolta il maestro è la preghiera di colui che si siede davanti al Maestro per ascoltare il suo insegnamento.
Dove troviamo noi l'insegnamento del nostro maestro ? Nella parola di Dio.
Quei due uomini si siederanno ad ascoltare Gesù, e diverranno suoi discepoli.
Trovare il tempo della preghiera dell’ascolto è farsi discepoli di Gesù.
Molti trovano il tempo di andare ad ascoltare questo o quello grande oratore, per diventare suo seguace, entrare nel suo club, nella sua comunità… ecc … ecc
Ma noi siamo chiamati a diventare discepoli di Gesù, non di un uomo.
Non c’è ascolto vero, se quello che ascoltiamo non produce in noi una conversione e non ci spinge a diventare discepoli di Gesù.
Non c’è ascolto vero se questo non ci spinge ad andare alla sequela di Colui che parla.
Sappiamo che il discepolo non resterà per sempre ai piedi del Maestro.. una volta formato egli diventerà lui stesso messaggero della Parola… quella parola che il Maestro gli ha donato.
Il coraggio dell’annuncio ci viene dalla forza della Parola del Maestro.
Non c’è un evangelizzatore vero, che non si sia seduto ai piedi del Maestre ad ascoltare la sua Parola
Non c’è evangelizzatore vero che non si sieda ancora ai piedi del Maestro ad ascoltare la sua Parola.
Ogni discepolo che diventa evangelizzatore dirà ai propri fratelli: “Abbiamo trovato il Messia” e li condurrà da Gesù, così come fece Andrea che andò da Pietro e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia”
Ogni discepolo diventa egli stesso evangelizzatore e porterà colui che incontra a Gesù, perché anch’ esso diventi a sua volta discepolo di Gesù.
Quindi il nostro esercizio è di trovare un tempo, nella frenesia della nostra vita, all’ascolto.
Trovare un tempo per la preghiera dell’ascolto per divenire discepoli.
Riepilogo e conclusione
Abbiamo fatto un percorso oggi:
Imparare e impegnarci nella preghiera dell’ascolto o personale
La preghiera dell’ascolto fa di noi dei discepoli del Maestro.
Il Maestro ci dona la sua parola e fa di noi degli evangelizzatori, degli inviati….
Chiudiamo, chiedendo a Maria di intercedere presso suo Figlio per ognuno di noi qui presente, con le Parole di Papa Francesco:
Maria, donna dell’ascolto,
rendi aperti i nostri orecchi;
fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù
tra le mille parole di questo mondo;
fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo,
ogni persona che incontriamo,
specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.
Maria, donna della decisione,
illumina la nostra mente e il nostro cuore,
perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù,
senza tentennamenti;
donaci il coraggio della decisione,
di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita.
Maria, donna dell’azione,
fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli altri,
per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù,
per portare, come te,
nel mondo la luce del Vangelo.
Amen.
canto/poesia di Padre Jonas Abib
Fondatore della comunità Canto Nuovo (Brasile)
Sempre tacevi, o Maria
Hai tenuto tutto meditando con tanto amore
Gesù che è venuto a portarci la buona novella
L’ Hai generato silenziosamente nel tuo cuore
A Natale ci hai portato, tra una canzone e l'altra
la gioia di Cristo, Verbo Eterno,
che ci è arrivato
con Il tuo Gesù
Vergine silenziosa, insegna anche a me il silenzio
Perché nel silenzio
hai Generato il tuo Ragazzo
Voglio solo meditare con te,
Qualunque cosa mi porti la vita,
nelle mie azioni voglio proclamare
Gesù Cristo.
(Padre Jonas Abib)
[1] Abacuc 2.20
Nessun commento:
Posta un commento