Un buon
parroco.
Quasi un
santo parroco
C’è un bisbigliare
diffuso, che dalla sacrestia, si diffonde tra i banchi della chiesa, e poi giunge sul
sagrato e poi giù lungo le scale per poi diffondersi nelle vie e nei vicoli della parrocchia.
Si dicono
l’un altro i preoccupati fedeli:
“il
nostro amato parroco se ne va..
..cosa sarà
di noi?
…come sarà
il prossimo ?
…sarà
buono o cattivo?
…
costruirà con noi o distruggerà ciò che abbiamo costruito fino oggi?
Sembrano
tutte domande logiche e corrette.
C ‘è la
strada del vescovo che potrebbe dire: è
tempo di cambiamento o gli interessi
della Chiesa sono altri.
C’è la
strada dei fedeli, la nostra: perché cambiare ? stavamo così bene, abbiamo
fatto tante belle cose insieme.
C’è la
strada di Dio: ?
Un giorno
Gesù, durante il suo salire a Gerusalemme comincio a dire ai suoi : è tempo che
io salga a Gerusalemme, dove il Figlio dell’uomo deve essere arrestato, dovrà soffrire molto da parte dei sacerdoti, verrà
picchiato e morirà, ma state tranquilli che poi
tornerà in vita. (Mt 6, 21-23.
Pietro
(quanto amo quest’uomo così sincero passionale, capaci di slanci improvvisi e
di grandi paure e avere il coraggio di pentirsi poi… Pietro che è più grande di
Gesù lo guarda come un padre premuroso, come un fratello maggiore che si prende cura
del più piccolo, che gli da consiglio da uomo adulto che la sa lunga sulla
vita) , dunque si avvicina a Gesù, lo chiama in disparte e gli dice:
Perché
vuoi far stare in ansia tua madre ? Gesù fai un bel respiro profondo, butta via
quei pensieri negativi, fai un bel
sorriso e andiamo con gli altri che ci aspettano… dobbiamo andare in altre
città che ti aspettano.”
Pietro,
il mio amico Pietro, prende un ceffone da Gesù… che non ldimenticherà mai, di
quelli duri da smaltire. Non prende un ceffone materiale, Gesù non alza le mani
su quell’ Apostolo che ha tutta la sua fiducia, al quale aveva affidato il
futuro della sua missione, quell' apostolo a cui aveva dato il primato su gli
altri.
Gesù gli
molla un ceffone spirituale, di quelli che non lasciano segni visibili sul
corpo, non come quello che Lui prese dal servo del Sacerdote che gli ruppe il naso,
ma uno di quelli che colpiscono forte il
cuore e la mente.
Gesù si
rivolge a Pietro e gli dice: “Allontanati da me Satana”
Si riesce
ad immagine l’espressione di Pietro in questo momento?
Gesù avrà
visto in quel momento lo sguardo sgomento di Pietro, di colui che si sentiva in
diritto di correggere Gesù e adesso si sente definire Satana.
Gesù avrà
visto il disorientamento negli occhi di Pietro, che chissà cosa avrà pensato in
quel momento… sapendo che poco prima era
stato scelto da Gesù come suo “successore”
Forse
Pietro avrà pensato: ma perché mi dice
così in fondo, gli dato solo dei consigli che un padre dà al proprio figlio..
Gesù
rincuora quel uomo anziano pieno di premura verso di lui: Mi sei di scandalo, perché pensi secondo gli uomini e non secondo Dio.
Ossia: Pietro tu
mi sei di ostacolo, con i tuoi consigli umani cerchi di fermarmi e di
impedirmi di realizzare il progetto di Dio.
Gesù stava andando a Gerusalemme e Pietro
cercava di portarlo da un'altra parte.
Torniamo
al nostro Parroco che se ne va…
Ma
Dio, non ama le acque chete, egli ama il
trambusto interiore dove la lotta
interiore della ricerca è sempre in movimento, egli ama il vortice
interiore che scompiglia le sicurezze e ci mette continuamente in ricerca della
perfezione: “'Siate perfetti com'è perfetto il padre vostro che è nei cieli' (Mt 5,
48)
Dia ama
in noi quel moto perpetuo della carità, che ci mette sempre in difficoltà, perché
la nostra manifestazione di essa non è mai perfetta, ha sempre delle lacune.
Questo
cambiamento non può che diventare una nuova sfida nella ricerca della
perfezione interiore, in quella nuova strada che Dio sta tracciando proprio ora
davanti a tutti noi.
Nella
scrittura leggiamo: Ecco, faccio
una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò
anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa.
(Isaia 43,19)
Però prima di
parlarci della nuova strada, il profeta Isaia ci invita a non guardare indietro
a cosa si è fatto, ma di guardare avanti alle nuove meraviglie che Dio sta per
compiere davanti ai nostri passi.
Meraviglie per noi, con noi, in noi.
Il buon
parroco se ne va… ma Dio resta qua.
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