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lunedì 11 novembre 2013

Vita da disabile... Budapest



Scrivo molto delle mie disavventure da disabile nei miei viaggi.. oggi vi voglio parlare del mio viaggio in Ungheria… precisamente a Budapest, un dramma per un povero disabile come me.
All’aeroporto tutto facile, tutto in piano, comodo e largo. Anche prendere il bus, il 200E, come bere un bicchiere d’acqua, il gradino del marciapiede è al livello del bus… incredibile.
Il problema nasce quando si scende dal bus per andare a prendere la metro.. ops..   l’Underground. Sali e scendi per le scale, perché la stazione non è provvista di scale mobile e neanche di ascensori.
Dopo fatta una bella rampa di scale in salita, perché il treno al suo capolinea è al primo piano, un addetto ci dice che la linea è sospesa, e allora scendi, sali e riscendi per andare a prendere un bus, che sostituisce temporaneamente l’underground chiuso non so per quale motivo.
Ma giunto in albergo, scopro che non ci sono stanze il cui bagno è attrezzato per disabile, ma questo conta poco, ma in altri alberghi mi è sempre stato chiesto se necessitavo di una stanza con il bagno attrezzato, ma questo per me conta poco.
I problemi nascono quando vado a passeggio o alla scoperta della città  di Budapest. La maggior parte delle stazioni della metro o dell’Underground, come la chiamano da questi parti, sono sprovviste sia di scale mobile, ma anche del semplice ascensore, per un disabile in carrozzella l’underground è tabù.
In quelle poche stazioni attrezzate di scale mobile il problema è salirci, visto che girano a grande velocità. Anche i normodotati hanno qualche timore nel prenderle, figurarsi un disabile.
Così per salire su di esse  in sicurezza ho dovuto mettere in atto con i figli e moglie una strategia particolare, i figli davanti a creare il vuoto, poi, io mi poggiavo sul corrimano, mi facevo trasportare per un breve tratto   fino a scendere delicatamente sul gradino in movimento, mentre la mia povera moglie bloccava il traffico dietro di me…
Abbiamo chiesto visto che no ci sono ascensori, come faceva un carrozzato a prendere la il treno dell’underground, la risposta è stata semplice giù per la scala mobile.
Prendere il tram è ancora è più difficile, la porta d’accesso era stretta sia in larghezza che in profondità, il gradino stretto o mettevo il piedi o ci poggiavo le stampelle un impresa… 
Per non parlare dei bagni pubblici, nei vari bagni che ho utilizzato non c’è ne uno attrezzati per disabili.
Anche visitare i musei è stata un impresa. Tranne il parlamento anche se per scendere ho utilizzato un montacarichi di servizio, utilizzato dagli addetti che lavorano nello stabile, che lo utilizzano per il trasporto merci per gli altri è sempre stata un impresa.

Per visitare il Museo Storico Ungherese, per arrivare alla biglietteria, ho dovuto scalare un bella rampa di scale di un trentina di gradini, poi una volta dentro fatto il biglietto, un gentilissima ragazza mi ha accompagnato a prendere un ascensore  per salire al piano del museo, peccato che per prendere l’ascensore bisognava  superare altre due piccole rampe di scalini (due o tre gradini). Per un disabile in carrozzella impossibile entrare. Per scendere poi.... non c'era nessuno a cui chiedere come prendere l'ascensore, e allora giù per un bel scalone ottocentesco.

La stessa cosa per visitare la Basilica di Santo Stefano o per potere prendere il vaporetto e vedere la città dal Danubio… tutti posti tabù per chi è disabile…

Però la città è bella, piacevole e per certi aspetti molto romantica… e poi tutte le volte, ma dico tutte le volte che ho preso ho l’underground o il tram un ungherese si è alzato per lascarmi il suo posto… grande segno civiltà.. in un città difficile per i disabili.


Accidenti Roma mia… come sei avanti per certi aspetti….




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