Mi immagino di passare davanti a questa opera, durante una
passeggiata nella notte, e un flebile raggio di luce illumina queste due persone…. e subito
il mio sguardo segue il loro, per vedere cosa guardano… guardano le stelle.
Chi ricorda
il film il Postino?
Il protagonista
è un uomo povero, prigioniero nella sua isola, prigioniero nella sua povertà.
Prigioniero
di tanti giorni tutti uguali, giorni senza allegria, senza speranza.
A rompere
quel mortale tran tran, c’è l’arrivo nell’isola, dell’esiliato il grande poeta
Pablo Neruda.
Il
protagonista Mario Ruoppolo viene assunto dalle poste provvisoriamente con un
contratto legato alla presenza del grande poeta sull’isola.
Grande è la
differenza tra l’uomo di cultura e l’ignorante postino.
Ma
l’incontro non può lasciare i due indifferenti, da una parte c’è il grande
poeta che modifica il suo comportamento andando incontro al giovane postino e
quest’ultimo vuole entrare nel mistero della poesia del grande poeta.
Ma la
distanza tra i due è abissale.
Da una parte
c’è la facilità della parola, della
capacità di esprimere il suo pensiero, la forza della comunicazione..
dall’altra c’è la grande difficoltà
a mettere insieme solo due parole.
Quando
Neruda, chiede al postino di raccontare ai suoi amici la bellezza dell’isola,
sarà capace di dire una sola parola: Beatrice.
Neruda parte
lontano, e Mario Ruoppolo rimane solo con i suoi tormenti, quella lotta
interiore di voler dire e non saper dire. Tra l’uscire da se stesso e rimane
prigioniero della sua ignoranza.
Tra il voler
riempire le pagine del quaderno donatogli dal poeta, e l’incapacità di scrivere
una sola parola.
Alla fine
Mario, trova la sua strada della comunicazione, non più fatta di parole ma
suoni, sentimenti, emozioni espressi per vie diverse del grande poeta.
Mario decide
di raccontare la sua isola, la bellezza della terra attraverso i suoi… e
terminerà il suo viaggio sonoro puntando
il microfono verso il cielo… verso un cielo stellato.. ed esclamerà: “Bello
però, non me n'ero accorto che era così bello”

Alla fine del suo percorso umano, Mario troverà le parole e
le pagine del suo quaderno non sono più vuote, lì c’è la poesia che deve
leggere davanti ai suoi compagni ….
Ecco passando sotto questo murales siamo tutti invitati a guardare
le stelle, a vedere quanto sono belle, con lo sguardo degli uomini e delle donne liberi… libertà che non hanno
ottenuto da un angelo, o uno spiritello, un principe di un paese lontano, ma
che hanno conquistato attraverso il loro percorso personale di liberazione
della non dignità….
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