C’è chi viaggia senza vedere, senza
conoscere.
Arrivano in una città e si perdono in un vorticoso giro tra monumenti, chiese e musei.
Arrivano in una città e si perdono in un vorticoso giro tra monumenti, chiese e musei.
Il tempo è poco, un giorno, due, forse tre e bisogna fare presto, per vedere tutto quello
che c’è da vedere nella città.
Il viaggio non è solo vedere
Il viaggio è conoscenza
Il viaggio è esperienza
Il viaggio è apprendimento
Il viaggio è scambio
Il viaggio è interscambio
Nei miei
viaggi, non mi accontento di vedere, di guardare.. devo :
Toccare
Gustare
Annusare
Parlare
Sentire.
Al mio viaggio tutti i sensi devono
partecipare.
Toccare , i palazzi, i lampioni, i muri, le balaustre, le statue,
i marmi, i legni, i ferri… ogni cosa ti comunica una sensazione diversa.
Gustare , i cibi locali, i vari formaggi e
salumi, la frutta, le bibite, gli
alcoolici.... così in Romagna non si può
far a meno di mangiare la piadina, a Firenze l’acquacotta o una
fiorentina, a Siena un panino con la trippa,
a Genova le trenette con il pesto, a Perugia una torta al testo, a Mantova i
tortelli di zucca... e così via…. ripartire con il ricordo di un particolare
sapore…
Annusare , gli odori o i profumi della città.
In Sicilia è facile essere storditi dalla zagara, a Roma nelle sere d’estate è
il tiglio a profumare la città, a Venezia è l’acqua della laguna che ha un profumo
unico, con sbuffi di fumo al kerosene dei vari traghetti.
Parlare con la gente, ascoltare le loro
storie, i fatti di quei mondo così
lontano da noi.
Un viaggio è completo quando tutti i
sensi sono coinvolti.
Nei viaggi ultimamente mi son accorto che nelle
grandi città manca qualcosa.
Abbiamo sempre più monumenti puliti,
restaurati e bene illuminati.
Sempre più accessibili
Sempre più aperti al pubblico
Sempre più pubblicizzati
Sempre più conosciuti
Sempre più frequentati
Intorno ai palazzi, strade chiuse al
traffico veicolare, così migliaia di pedoni sciamano come formiche affamate
alla ricerca….
Strade affollate di turisti che a
seconda dell’ora del giorno li vedi…
Desti
Pimpanti
Vispi
Atletici
Carichi
Attenti
Curiosi
Allegri
Assetati
Disidratati
Affamati
Stanchi
Sdraiati
Sfiniti
Snervati
Svigoriti
Prostrati
In queste strade, forzatamente e
obbligatoriamente pedonalizzate incontri
:
ciclisti
spericolati che zigzagano tra i pedoni distratti,
carrozzelle
antiche trainate da stanchi cavalli,
bici-carrozzelle
dal sapore esotico,
auto elettriche
adattate ai turisti,
finti
manichini,
pseudo mimi,
centurioni
che parlano arabo,
venditori di
cose banali che parlano lingue sconosciute,
e tante cose
banali che sembrano attrazioni per turisti.
Ma nelle città
nelle grandi città
nelle città d’arte
nelle città storiche
nelle città medioevali
dove la piazza aveva un
ruolo primario
dove
era
un luogo d’incontro e di
vita
Più
mi avvicinavo alla piazza e più percepivo forte la mancanza di qualcosa.
Tutto
era bello, i negozi pieni di souvenir, di oggetti comuni, di magneti,
cartoline, maschere veneziane, vetri di Murano. Ogni tanto qualche negozio
originale con proposte uniche.
Negozi
d’abbigliamento con abiti commerciali, magliette sportive di squadre di calcio
o con scritte umoristiche.
Turisti
che si fermavano a fotografare i canali i ponti e vari palazzi settecenteschi.
Ma mi mancava qualcosa.
Ad
un certo punto, alzo lo sguardo e vedo tutte le persiane dei palazzi della
calla chiuse.
Non
c’era un vaso di gerani o di panse.
Non
c’era un filo per stendere abiti da asciugare al sole, non c’era nulla ad
asciugare.
Dove
sono le camicie, i pantaloni, le lenzuola, le tovaglie stese ad asciugare al
sole.
Non
c’era una finestra aperte per poter
sbirciare dentro le case veneziane.
Una citta’ vuota.
Sono
belle le nostre grandi città, ma sono città per turisti.
Non
ci sono più i bambini a giocare in strada.
Non
senti più le loro grida, non li senti
più gridare: palla.
Non
vedi più il gioco della campana tracciata sull’asfalto.
Dove
sono gli uomini seduti al bar a parlare
di politica e di sport.
Dove
sono gli anziani seduti sulle panchine della piazza a leggere il giornale.
Dove
sono i vitelloni moderni semi annoiati in attesa di una nuova avventura.
Dov’è
il vigile punto fermo della piazza, con il suo sguardo attento alle infrazione
alle quale non farà mai una multa.
Dove
sono le donne con la sporta della spesa.
Le
donne trafelate che si scambiano poche parole, mentre si spostano da un negozio
all’altro.
Dov’è
il fornaio con la sua signora alla cassa.
Dov’è
il barbiere con la sua saggezza popolare che trova le sue radice nelle
confidenze dei suoi clienti.
Dov’è
il mercato settimanale ricco dei mille prodotti della campagne circostanti.
Dove
sono i vecchi abitanti con il loro dialetto
particolare, con la loro saggezza popolare, con il sapere che si
tramanda da padre a figlio.
Dove sono gli
innamorati
che si baciano
nascosti nei portoni
alle luce dei lampioni.
Dov’è la mamma
ansiosa,
affacciata alla finestra
a scrutare le ombre
della sera.
Dov’è il papà
che in sella alla
sua bicicletta,
fischietta,
annunciando il suo
arrivo
Non sono più qui………
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